domenica 29 marzo 2015

Quesito con la Susi n. 923

Ecco un altro quesito con la Susi: il solito Gianni che pensa di far colpo sulle donne così… In questo concorso, il Gianni invita la Susi da lui: Susi, vuoi vedere il mio mazzo nuovo?

Susi crede chissà che e perciò accetta… per scoprire, con suo disappunto, che Gianni stava parlando di carte. E così le tocca subire la solita sfida…

domenica 15 marzo 2015

Il giorno del pi greco

Il 14 marzo è stato il giorno del pi greco. Secondo wikipedia la prima celebrazione nota fu nel 1988, organizzata da Larry Shaw, e nel 2009 la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d'America ha persino dato la sua approvazione alla scelta del giorno.

Ma perché è stato scelto proprio il 14 marzo?

lunedì 19 gennaio 2015

Quando il Foreign Office prese in considerazione un colpo di stato in Italia

Traduzione di parte di articolo apparso sulla newsletter “EIR — Strategic Alert”, vol. 22, n. 4 del 24 gennaio 2008. (Come al solito la traduzione è mia e quindi alla pinceau de chien, per usare un raffinato francesismo).

sabato 3 gennaio 2015

Un quesito con la Susi

Stamattina mi son svegliato e ho visto La Settimana Enigmistica sul tavolo — n. 4319 del primo gennaio 2015. A pagina 35 c'è il 921° Quesito con la Susi. Un classico.

domenica 7 dicembre 2014

Alexa e Uriel Fanelli

Uriel è tornato… anche perché in realtà non è mai andato via… e ci fa divertire un po' con i suoi giochi di prestigio e i suoi fuochi d'artificio…

lunedì 17 novembre 2014

Dissesti

Cosa non è “dissestato” in Italia? Lo sono la cultura (media) e la capacità critica, forse più che altrove, lo sono il giornalismo e l'informazione, lo sono la politica e l'economia, lo sono la memoria e il buonsenso, lo è la pachidermica giustizia e non poteva mancare all'appello, ovviamente, il “territorio”.

sabato 27 settembre 2014

Non è numerabile

L'insieme dei numeri reali non è numerabile. Si può vedere con il metodo della diagonale di Cantor, “facile” e intuitivo. (E applicabile anche in altre circostanze…)

martedì 16 settembre 2014

Sull'Ebola

Molti anni or sono lessi Area di contagio, di R. Preston. Ciò che mi incuriosì di più del libro furono le considerazioni finali dell'autore. Sforzando la memoria e quindi forse tradendole un po', riesco a riassumerle così: la natura è inarrestabile e si può “ritorcere” contro l'uomo.

mercoledì 3 settembre 2014

Ornitoteca/ Ti dico io come ti devi tradurre!

Un'altra perla che ci dimostra la taratura (e la tara) mentale di certi individui che s'inchinano a vicenda, accomunati dal medesimo gusto orrido e infantile per l'irrilevante e il dileggio — fine a sé stesso — dell'altro.

Sono tal Mazzetta e tal psicologa (esatto) Junghiana Collevecchio, impegnati a mostrarci tutti i carati delle loro maestose e dignitose capacità.

Evidentemente Riotta è un loro gradito bersaglio (tutti i bulli hanno le loro fissazioni), come suggerisce una precedente ornitoteca, “I massacri inutili”.

Qual è questa volta l'ignobile colpa di Riotta? Il fatto di aver scritto due tweet che, a detta del duo dileggiante, dovevano essere uno traduzione dell'altro.

Da nessuna parte Riotta asserisce che lo siano: esprimono entrambi, in modo un po' diverso, lo stesso concetto. Scelta di parole diverse, forse perché ogni lingua ha la sua estetica, la sua giusta (soggettivamente) scelta di costrutti e parole, il suo potere espressivo, e comunica un'idea meglio in un modo piuttosto che in un altro — o forse perché, più banalmente, il dottore non prescrive traduzioni letterali pena il dileggio di due emeriti che ben rappresentano, nelle mie collezioni folkloristiche, ciò a cui un essere umano razionale non dovrebbe assomigliare (intellettivamente).

In inglese Riotta ha scritto:

Killing journalists Isis spews hatred and intollerance but unwittingly proves journalism is indeed alive

“Ma” in italiano invece ha osato scrivere qualcosa di diverso (secondo me fondamentalmente nella distanza semantica tra unwittingly e a sorpresa1), qualcosa che non è la fedele traduzione del tweet precedente2:

Uccidendo giornalisti l'odio intollerante dei terroristi Isis prova a sorpresa perché il giornalismo è vivo

Allo gogna il reo!


  1. Uccidendo dei giornalisti, l'Isis vomita odio e intolleranza, ma involontariamente prova in realtà che il giornalismo è vivo”. A sorpresa (è una epifania) realizzo che questi terroristi, con il loro odio intollerante, provano, certamente senza averne l'intenzione, il motivo per il quale il giornalismo è vivo. Considerando un pensiero quasi la rielaborazione (conseguente) dell'altro, piuttosto che la sua traduzione “uno a uno”, si evita la rigida corrispondenza biunivoca tra unwittingly e a sorpresa (non necessaria e non richiesta — a differenza di quanto pretendono persone che hanno due o tre schemi di pensiero in tutto), eliminando così la percepita “distanza semantica”.

  2. Spero che la Collevecchio e questo Mazzetta non si sorprendano troppo scoprendo quante volte i traduttori tradiscono il testo. A volte lo fanno veramente in modo “significativo” (e non involontariamente) tanto da esporsi a facili critiche — o tanto da doversi spendere in spiegazioni. Le traduzioni letterali, fredde e quasi meccaniche, non giovano però alla letteratura; perciò spero che i due paladini non si cimentino professionalmente in questa difficile attività, visto che la rigida forma mentis che mostrano in questo “attacco” suggerisce la mancanza di doti senza le quali un traduttore sarebbe indistinguibile da qualunque altro.

domenica 31 agosto 2014

Ornitoteca/ La scappatoia dell'ingegnere

Visto che l'ingegnere si è impegnato a intorpidire le acque, riprendo un attimo la questione del suo errore logico, che avevo già illustrato nell'ornitoteca “Imparo dall'ingegnere”. Cercherò di concentrarmi sull'essenziale per ottenere brevità e forse addirittura chiarezza.