sabato 24 agosto 2013

Propaganda di guerra @fravia+ (2006)

Questo articolo, scritto il 15/11/2006, come specificato è la traduzione di frammenti di una pagina di Fravia (R.I.P.), se non ricordo male era nella "sezione" reality cracking. Ho cercato di preservare la formattazione mia originale e per farlo è aggiunto uno style scoped, roba HTML5, che nella pratica probabilmente peggiora la conformità dei contenuti di questo blog agli standard W3C... Il titolo originale a cui si fa riferimento è Propaganda di guerra @fravia+.

giovedì 22 agosto 2013

In guerra (2006)

Altro articolo-email sulla guerra, sulla pace, sulle “missioni di pace”, l'Iran, ecc. scritto il 16/09/2006.

Salviamo l'Iran (2006)

Un altro articolo-email che scrissi il primo febbraio del 2006; periodo in cui i tamburi dell'informazione mainstream dei buoni battevano pesantemente sui programmi nucleari iraniani, con la solita retorica e i soliti "sabotaggi" per dimostrare che i cattivi, come al solito, sono appunto cattivi e malintenzionati.

sabato 17 agosto 2013

Elitismo e liberalismo dell'Ottocento

Un miniframmento del libro Critica e crisi del parlamentarismo (1870-1900) mi ha fatto venire in mente di nuovo quella malattia di cui ho già parlato, l'elitismo.
Le origini virali dell'elitismo sono vecchie e albergano nelle risacche di antichi poteri e meccanismi del Vecchio Mondo che purtroppo a volte finiscono per essere una zavorra più che una risorsa storica.
Nato in Francia nell'età della Restaurazione, dopo le esperienze della fase giacobina della Rivoluzione, il liberalismo aveva definito il suo statuto intellettuale di filosofia politica moderna attraverso la polemica con l'ideologia democratica e la demolizione del principio della sovranità popolare come principio incompatibile col parlamentarismo. Sotto questo profilo, il rifiuto del suffragio universale, la tesi che l'elettorato attivo non fosse un diritto ma un'ardua funzione politica da riservare ai soli “capaci”, la convinzione che il sistema parlamentare non potesse non poggiare che sulla base di un suffragio ristretto quale condizione dell'indipendenza e di scelte libere ed illuminate da parte degli elettori, furono assunti che discendevano dal codice genetico del liberalismo dell'Ottocento. Quanto alle funzioni politiche dirigenti, che esse costituissero un privilegio —della proprietà terriera in specie— e dell'alta cultura fu reputato un presupposto irrinunciabile, al di fuori del quale riusciva persino impensabile il buon funzionamento della macchina politica. La tesi del Burke secondo cui “una vera aristocrazia naturale” costituiva “una essenziale parte integrante di ogni grande organismo rettamente costituito”, non espresse soltanto i sentimenti aristocratici del pensatore e uomo politico irlandese ma fu, si può dire, un punto di riferimento costante e diffuso di una parte cospiqua [sic] del liberalismo europeo che conservò a lungo i segni delle sue radici aristocratiche.
(Enfasi aggiunte da me. A parte ciò, il testo è copiato verbatim).

giovedì 15 agosto 2013

Scene d'ordinaria prostituzione

In attesa dell'autobus sulla Salaria. Poco più in là un paio di signorine gentili. Volti (e non solo) noti, persi nell'indifferenza della routine quotidiana. Arriva un cliente, si ferma, inizia probabilmente una contrattazione. Ma sopraggiunge un'auto della polizia, che subito si dispone obliquamente davanti l'auto del cliente (non tanto per bloccarla quanto per non ritrovarsi in tripla fila). Le signorine si ritraggono, guardano altrove, mentre un poliziotto esce e si avvicina allo sportello dell'auto del povero sfigato di turno.

lunedì 12 agosto 2013

Informazione...?

Su “Il Messaggero” (cartaceo)1 ho trovato stamattina un esempio di logica interessante, a cura di Ettore Colombo: Dalla riforma elettorale alle urne, tutte le risposta.