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giovedì 18 giugno 2020

Oltre alla truffa, la beffa

Purtroppo (o per fortuna, dipende) c’è ancora chi gioca al Superenalotto e altri giochi che sono probabilisticamente sbilanciati a favore del banco.

Secondo il regolamento è vostro diritto di giocatore chiedere l’annullamento di una scheda non conforme alle vostre intenzioni di giocata:

All’art. 5

Nel caso di riscossione della vincita o delle vincite immediate il giocatore non può chiedere l’annullamento della relativa ricevuta di gioco.

E questo mi sembra anche corretto. Nell’art. 13 si legge (enfasi aggiunte):

Se il giocatore, al momento del ritiro della ricevuta* di gioco*, riscontra difformità tra i dati su essa riportati e quelli della propria disposizione di gioco, comunque manifestata, può chiederne l’annullamento che è efficace, nei riguardi del giocatore, solo all’atto della restituzione della ricevuta di gioco. L’annullamento della giocata avviene previa autorizzazione del Concessionario. In ogni caso, l’annullamento della giocata non è consentito dopo la chiusura dell’accettazione delle giocate stesse e nel caso di avvenuto pagamento di una vincita immediata.

E anche qui c’è del senso, ma anche dell’ambiguità. Deve essere diritto del giocatore richiedere l’annullamento di una giocata con difformità tra i dati su essa riporta e quelli della propria disposizione di gioco, ma poi c’è quel previa autorizzazione del Concessionario. Quando e in che modalità il concessionario darebbe questa autorizzazione? Così come la registrazione è fatta telematicamente tramite apposita macchinetta, uno pensa che la stessa macchinetta consenta l’annullamento.

Ma a detta del commerciante che opera la macchinetta, non è così: una volta “registrata” non è annullabile — quella del Superenalotto… invece il Lotto sì, dice.

L’espressione previa autorizzazione del Concessionario è diversa da quella usata per la registrazione della giocata (sempre all’art. 13):

In caso di giocata effettuata in una delle modalità di cui all’articolo 12, comma 1, il terminale di gioco, ottenuta la conferma della registrazione della giocata presso il sistema del Concessionario, emette la ricevuta di gioco che viene consegnata al giocatore.

Per l’annullamento non si dialoga con cil sistema del Concessionario (la Sisal) ma con il concessionario… cioè c’è della burocrazia da sbrigare non per via telematica e automatica?

In ogni caso, non fa niente quanto complicato sia ottenere questa autorizzazione del Concessionario: deve essere possibile, è un diritto del giocatore annullare una giocata sbagliata.

Il commerciante, dicendo che la giocata non può essere annullata e vincolando moralmente il giocatore a pagare (perché sennò “ci vado a rimettere io”) la giocata errata, sta negando un diritto del giocatore, per ignoranza, suppongo, piuttosto che per malafede.

Aggiungo che secondo lo stesso commerciante la registrazione e la convalida della giocata avvengono nel momento in cui passa la schedina nella macchinetta — mi sembra strano che non debba premere nessun pulsante per confermare l’operazione.

Se fosse vero che non è possibile annullare la giocata dopo che la ricevuta è stata stampata, a maggior ragione dovrebbe esserci un meccanismo di conferma dell’operazione: il commerciante rilegge i numeri che la macchinetta (terminale di gioco) sta per giocare, li conferma, il commerciante-operatore a sua volta li conferma sul terminale di gioco che infine stampa la ricevuta… Che il giocatore è tenuto a controllare… cosa che ha senso fare se può dire che c’è qualcosa che non va e richiederne l’annullamento…

Errore della macchinetta

Il terminale di gioco effettua una scansione (ottica) della schedina per leggere i numeri. Questo processo è soggetto a errori, specie se i numeri non sono stati segnati bene — ancora una volta, un motivo in più affinché la macchina, una volta ingurgitata la schedina, attenda conferma della giocata dando la possibilità di verificare che la lettura ottica della giocata sia avvenuta in modo corretto.

Nel caso specifico un “pallino” su un numero strabordava su una piccolissima porzione dell’area di quello sottostante. Non ha coperto nemmeno l’1% dell’area. Se dovessi progettare un sistema di lettura del genere, non considererei un numero segnato se questo non è coperto per almeno un 50%.

A quanto pare, invece, queste macchinette segnano un numero anche se l’area bianca in cui è contenuto viene sfiorata da un tratto. Casualmente è una sensibilità che avvantaggia in proporzioni diverse l’erario, il concessionario e il commerciante (che prende l’8% della giocata) — ma solo se ti convincono che non è tuo diritto chiedere l’annullamento; o, peggio, che sì, sarebbe un tuo diritto, ma purtroppo i limiti tecnici non gli consentono di fartelo valere…1

Soluzioni

La soluzione è semplice: visto che questo tipo di gioco è una truffa ovvero un sistema per spingere le persone a pagare volontariamente delle tasse con la promessa di un guadagno eccezionale e facile, l’unico modo per vincere è non giocare.

Riferimenti


  1. Ci sono diverse distopie immaginabili osservando questi infelici incontri tra l’ottusità della tecnologia e dell’automazione (progettate male e usate anche peggio, se possibile) e i diritti su carta garantiti dalle leggi. Ma sono davvero distopie immaginarie o invece sono già bolle che piano piano stanno comparendo e coprendo il piano della realtà?↩︎

venerdì 7 febbraio 2014

domenica 20 ottobre 2013

Specchietto retrovisore esterno: truffa?

C'è stato un periodo in cui la truffa dello specchietto retrovisore esterno rotto era diventata così popolare da essermi persino giunta all'orecchio, ma non mi era mai capitato di viverla in prima persona.

Grazie a queste reminescenze, intorno alle 10:30 di questa domenica uggiosa, penso di esser riuscito a non farmi spillare qualcosa come una sessantina di euro.

Ecco la storia.