Visualizzazione post con etichetta regresso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta regresso. Mostra tutti i post

martedì 31 gennaio 2012

Il passato

"Si stava meglio quando si stava peggio". Se si dimentica quanto ormai sia diventata un luogo comune, si rischia di cogliere una nostalgica verità in questa frase. Dire "meglio" e "peggio" implica l'aver dato un giudizio su un qualcosa, usando un certo metro; per me stasera la grandezza di questa frase è nel lasciar vacillare, attraverso il paradosso, la certezza dell'oggetto del giudizio (o gli oggetti del giudizio) e l'impersonificazione temporale del giudicante.
Sarà l'ora tarda, o qualunque altra cosa, ma mi sembra che questa frase contenga tanto l'esperienza della memoria quanto l'arbitrarietà del soggettivismo che, nell'eccesso — nemmeno poi tanto eccessivo — di considerare tale frase come massima saggia, diventa sociale ovvero del soggettivismo in cui il  soggetto non è un singolo individuo ma l'intera società.
D'accordo, è tardi per me, l'avevo già scritto.
Il concetto finale è che probabilmente non ci rendiamo conto di cosa stiamo perdendo, di quello che sacrifichiamo per un "progresso" socioculturale (... economico e ideologico e politico e tecnologico ecc. ecc.) che ci viene venduto come "meglio" ma che in realtà rischia di essere peggio del "peggio" di quando non c'era tale "meglio" (!)
Fortunatamente almeno a volte c'è l'arte a contribuire all'"esperienza della memoria" che nella frase in questione può essere presente solo simbolicamente.