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martedì 1 luglio 2014

Passi tradotti da Swarmwise (1)

Traduco alcuni — pochi — frammenti selezionati del libro Swarmwise: the tactical manual to changing the world di Falkvinge. In futuro ne tradurrò altri (c'è già un impegno a tradurre tale libro da parte del Partito Pirata, ma è incompleto, a quanto risulta… e poi preferisco le mie traduzioni che lasciano il tempo che trovano).

Dunque, come al solito la traduzione è mia, libera, sicuramente in certi punti dubbia, ecc. Per tradurre “swarm“, ho scelto la parola più ovvia, cioè “sciame”, anche se nel pauroso immaginario italico rischia di assumere troppo facilmente connotazioni negative.

La lettura è interessante e chiunque voglia “analizzare” — seriamente e non propagandisticamente o peggio — certe cose della politica italiana, forse dovrebbe tenere in considerazione qualche “punto di vista“ (diciamo così) che da tale lettura si può ipotizzare. (A buon intenditor curioso…)

(Eventuali refusi saranno corretti, un giorno.)


sabato 14 giugno 2014

Processi decisionali

Ezio Mauro, direttore dell'importante giornale Repubblica, mica uno qualunque, scrive un cinguettio scemenza come questo:

Infimo populismo, urlerebbe Ezio Mauro stesso se a dire qualcosa del genere fosse magari un Grillo; acuta osservazione, forse si complimentano tra loro annuendo, stringendosi le mani e scambiandosi sguardi d'intesa — metaforicamente.

mercoledì 14 maggio 2014

Politica sotterranea

Segue la traduzione di un articolo di David Budde, che potete leggere in originale su OpenDemocracy.net. Come al solito la traduzione è mia e pertanto può lasciare a desiderare. Mi sono preso la libertà di aggiungere delle note, dei collegamenti ipertestuali (link), e forse qualche enfasi. La licenza dell'articolo originale è Creative Commons, Attribuzione, non uso commerciale.

(La traduzione è stata fatta di fretta e necessita di una revisione per snellirla, rendere la lettura più fluida e naturale, forse ri-idiomatizzando espressioni e costrutti tradotti un po' troppo letteralmente dall'originale.)

lunedì 22 luglio 2013

L'elezione della classe politica

Secondo la definizione data dalla Treccani fanno parte della classe politica

quanti detengono il potere e hanno le responsabilità politiche nel Paese.

Non c'è alcun riferimento alle qualità che questa classe politica dovrebbe avere: si fa parte di tale classe in base al raggiungimento di certe posizioni di potere, per cui possono essere classe politica anche i peggiori uomini e criminali che il paese ha da offrire —e in tal caso avrebbe molto senso tentare di rimpiazzarli, persino scegliendo a caso tra la popolazione!

domenica 7 luglio 2013

Il voto delega


Di recente mi è capitato di provare il software Airesis che dovrebbe essere una (valida) alternativa a LiquidFeedback; LiquidFeedback implementa il meccanismo delle deleghe (democrazia liquida), Airesis per ora ne è privo.
La decisione di implementarlo o meno è fonte di discussione, come si intuisce da un commento a una proposta che rimanda a un articolo, probabilmente scritto dallo stesso autore del commento, in cui si ragiona intorno alla possibilità della delega. La conclusione, per tagliar corto, è che il voto delegato va “punito” svalutandolo (dandogli un peso inferiore a 1).
Deleghi, ma nel delegare il tuo voto perde un po’ di potere. Per il legittimo sospetto che tu abbia delegato la persona sbagliata. E questo avrebbe anche l’effetto di rendere la delega sconveniente.

mercoledì 26 giugno 2013

Rispondere ai commenti

Rispondere a commenti con argomenti sensati ed espressi in modo comprensibile è in fin dei conti facile: si capisce cosa è stato detto, si capiscono e quindi si possono apprezzare e criticare con ragione (propria) le opinioni dell'interlocutore. Si capisce che c'è un dialogo, un flusso di informazioni, di incastri logici. Accade spesso che alla fine si rimane delle proprie idee ma credo che il percorso fatto in qualche modo possa comunque averci arricchiti culturalmente, aver affinato qualche dubbio, eliminati altri, aver anche capito quali punti delle proprie argomentazioni sono deboli e quali forti. Si capisce che l'altro ha letto e compreso ciò che si è scritto, anche se naturalmente non lo condivide.

Purtroppo questa situazione è una rara perla.