mercoledì 4 gennaio 2017

Gli spettacolari successi della propaganda

Segue la traduzione frettolosa di pezzi di “Media Control, The Spectacular achievements of Propaganda”, di Noam Chomsky, che potete trovare in PDF qui (link valido al 4/1/2017).

Sicuramente ci sono refusi, sicuramente la traduzione non rende, sicuramente ci sono dei veri e propri errori/orrori. Scaricate e leggete l'originale.

Il controllo dei media: gli spettacolari successi della propaganda

Una concezione alternativa di democrazia è che al pubblico deve essere impedito di gestire i suoi propri affari e i mezzi di informazione devono essere tenuti sotto stretto e rigido controllo. Può sembrare una concezione strana di democrazia, ma è importante capire che è la concezione prevalente. È così da tempo, e non solo in pratica, ma anche in teoria. C'è una lunga storia che parte dalle primissime rivoluzioni democratiche moderne nell'Inghilterra del diciassettesimo secolo e che esprime questo punto di vista. Mi limito al periodo moderno e dico qualche parola su come quella nozione di democrazia si sviluppa e perché e come il problema dei media e della disinformazione entra in quel contesto.

Iniziamo con la prima operazione di propaganda governativa moderna. Fu sotto l'amministrazione di Woodrow Wilson. Wilson fu eletto presidente nel 1916 sulla piattaforma “Pace senza vittoria”. Si era proprio in mezzo alla Prima Guerra Mondiale. La popolazione era estremamente pacifista e non vedeva ragioni di invischiarsi in una guerra europea. L'amministrazione Wilson invece aveva intenzione di fare la guerra e perciò doveva fare qualcosa a riguardo. Istituirono una commissione per la propaganda governativa, chiamata la Commissione Creel, che in sei mesi riuscì a trasformare una popolazione pacifica in una popolazione isterica guerrafondaia che voleva distruggere qualunque cosa fosse tedesca, dilaniare i tedeschi, andare in guerra e salvare il mondo. Questo fu il risultato maggiore, e portò ad un ulteriore risultato. Proprio a quel tempo e dopo la guerra le stesse tecniche furono usate per montare un'isterica Paura Rossa, come fu chiamata, che ebbe un buon successo nel distruggere i sindacati e nell'eliminare problemi tanto pericolosi come la libertà di stampa e la libertà di pensiero politico. Ci fu un supporto molto forte da parte dei media e dall'establishment degli affari, che infatti organizzarono e promossero la maggior parte di questo lavoro, e fu, in generale, un grande successo.

Tra coloro che parteciparono attivamente ed entusiasticamente nella guerra di Wilson c'erano gli intellettuali progressisti, gente del circolo di John Dewey, che fu molto orgoglioso, come potete vedere dai suoi scritti del tempo, di aver mostrato che quelli che chiamavano “i membri più intelligenti della comunità”, cioè loro stessi, erano in grado di spingere una popolazione riluttante alla guerra terrorizzandola e suscitando il fanatismo patriottico. I mezzi usati furono i più disparati. Per esempio, ci fu una buona dosa di fabbricazione di atrocità da parte degli Unni, bambini belgi con le braccia strappate, ogni sorta di cose terribili che ancora si leggono sui libri di storia. Molte di queste furono inventate dal ministero britannico della propaganda, il cui impegno all'epoca era “di dirigere il pensiero della maggior parte del mondo”, come dicevano nelle loro deliberazioni segrete. Ma più crucialmente volevano controllare il pensiero dei membri più intelligenti della comunità negli Stati Uniti, che avrebbero poi disseminato la propaganda che stavano architettando e convertito un paese pacifico all'isteria da tempi di guerra. Funzionò. Funzionò molto bene. E insegnò una lezione: la propaganda di Stato, quando supportata dalle classi colte e quando non è consentita alcuna deviazione da essa, può avere un grande effetto. Fu una lezione imparata da Hitler e da molti altri, ed è stata perseguita fino a questi giorni.

Fu chiamata “la sindrome del Vietnam”. L'espressione, che iniziò ad apparire intorno al 1970, è stata definita ad ogni occorrenza. L'intellettuale reaganiano Norman Podhoretz la definì come “le malaticce inibizioni contro l'uso della forza militare”. Ci furono queste malaticce inibizioni contro la violenza da parte di molte persone. Queste non capivano perché dovevamo andare in giro a torturare e uccidere e bombardare a tappeto. È molto pericoloso per una popolazione essere sopraffatti da queste inibizioni malaticce, come capì Goebbels, perché allora c'è un limite alle avventure estere. È necessario, come la mise orgogliosamente il Washington Post durante l'isteria della Guerra del Golfo, instillare nella gente il rispetto per “il valore marziale”. È importante. Se vuoi avere una società violenta che usi la forza nel mondo per raggiungere gli scopi delle sue proprie élite domestiche, è necessario avere un appropriato apprezzamento delle virtù marziali e nessuna di queste malaticce inibizioni all'uso della violenza. Così questa è la sindrome del Vietname. È necessario andare oltre quell'inibizione.

È anche necessario falsificare completamente la storia. È un altro modo per superare queste inibizioni malaticce: fare in modo che sembri come se, quando attacchiamo e distruggiamo qualcuno, stessimo realmente proteggendo e difendendo noi stessi contro grandi aggressori e mostri e così via.

[…]

[Lippmann] argomentò che in una democrazia propriamente funzionante ci sono classi di cittadini. Prima di tutto c'è la classe dei cittadini che devono avere un qualche ruolo attivo nel portare avanti faccende generali. Questa è la classe specializzata. Sono persone che analizzano, esegutomo, prendono decisioni e fanno girare i sistemi politici, economici e ideologici. È una piccola percentuale della popolazione. Naturalmente chiunque porti avanti queste idee è sempre parte di questo piccolo gruppo, e discutono di cosa fare di tutti gli altri.

Questi altri, che non sono parte del piccolo gruppo, sono la grande maggioranza della popolazione e sono quelli che Lippmann chiama “il gregge sconcertato”. Dobbiamo difenderci “dai ruggiti e dal calpestio del gregge sconcertato”. Ora, ci sono due “funzioni” in una democrazia: la classe specializzata, gli uomini responsabili, sono incaricati della funzione esecutiva, cioè si occupano di pensare e pianificare e capiscono gli interessi comuni. Poi c'è il gregge sconcertato, e anche questo ha una funzione in una democrazia. La sua funzione, dice Lippmann, è di essere “spettatore”, non partecipante all'azione. Ma ha più di questa funzione, perché siamo in una democrazia. Occasionalmente gli è concesso di dare in prestito il suo peso a uno o l'altro membro della classe specializzata. In altre parole ha il permesso di dire “Voglio che tu sia il mio leader” o “Voglio che tu sia il mio leader”. Perché è una democrazia e non uno stato totalitario. Questa si chiama elezione. Ma una volta prestato il suo peso a uno o l'altro della classe specializzata, si suppone che sprofondi di nuovo e torni ad essere spettatore dell'azione, ma non partecipante. Questo è ciò che accade in una democrazia che funzioni propriamente.

C'è una logica dietro tutto ciò. C'è persino una sorta di impellente principio morale dietro tutto ciò. L'impellente principio morale è che la massa del pubblico è troppo stupida per avere la capacità di capire qualunque cosa. Se provasse a partecipare nella gestione dei suoi affari, non farebbe altro che causare guai. Perciò sarebbe immorale e inappropriato consentirgli di farlo. Dobbiamo domare il gregge sconcertato, impedirgli di infuriarsi e calpestare e distruggere cose. È praticamente la stessa logica che dice che sarebbe sconveniente lasciare che un bambino di tre anni quel tipo di libertà, perché un bambino di tre anni non sa come gestire quella libertà.

Corrispondentemente, non permetti al gregge confuso di diventare partecipante dell'azione. Causerebbe solo guai. Così abbiamo bisogno di qualcosa per domare il gregge, e questo qualcosa è questa nuova rivoluzione nell'arte della democrazia: la fabbrica del consenso. I media, le scuole, e la cultura popolare devono essere divisi. Perché la classe politica e i decisori devono dare al gregge un senso tollerabile di realtà, sebbene debbano anche instillare le giuste credenze. Ricorda, c'è una premessa taciuta qui. La premessa taciuta — e anche gli uomini responsabili devono mascherarla da loro stessi — ha a che fare con la domanda sul come arrivano alla posizione in cui hanno l'autorità di prendere decisioni. Il modo in cui ci arrivano è, naturalmente, attraverso il servizio alle persone con poteri reali. Le persone con poteri reali sono quelle che possiedono la società, e si tratta di un gruppo piuttosto ristretto. Se la classe specializzata può arrivare e dire, posso essere al servizio dei tuoi interessi, allora sarà parte del gruppo esecutivo. Ciò non si deve sapere. Significa che devono aver instillato in loro le credenze e le dottrine che serviranno gli interessi del potere privato. Se non padroneggiano quella capacità, non faranno parte della classe specializzata. Così abbiamo un tipo di sistema educativo diretto agli uomini responsabili, la classe specializzata. Devono essere indottrinati profondamente con i valori e interessi del potere privato e del nesso stato-aziendale che rappresenta tale potere. Se riescono a raggiungere questo obiettivo, allora sono parte della classe specializzata. In pratica il resto del gregge sconcertato deve solo venir distratto. Bisogna indirizzare la sua attenzione verso qualcos'altro. Tenerli fuori dai guai. Assicurarsi che rimanga al massimo spettatore dell'azione, ogni tanto prestando il suo peso a uno o l'altro dei vari leader tra i quali gli è concesso scegliere.

Questo punto di vista è stato sviluppato da molte altre persone.

[…]

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