domenica 12 gennaio 2014

Pacific Rim

In breve: si lascia guardare; gli effetti speciali saranno pure fantastici e spettacolari, ma resta complessivamente un film che non aggiunge nulla. Dimenticabile e a tratti persino fastidioso.
Spoiler alert: quanto segue potrebbe rivelare informazioni che non vuole sapere chi il film non l'ha ancora visto.

La Terra è minacciata da giganteschi, godzilliani mostri (kaiju) che escono da una breccia situata nelle profondità marine. La breccia è in realtà un tunnel che mette in comunicazione con un altro mondo, che è quello che sforna questi giganteschi mostri, per clonazione. Scopriamo che questi mostri in realtà sono un prodotto di una civiltà il cui scopo è rimuovere i parassiti (gli uomini) dalla terra e colonizzarla. Ci avevano già provato, con i dinosauri. Non andò bene perché l'ambiente non era adatto. Invece ora, grazie all'inquinamento, la Terra è diventato per loro un posto più ospitale. (Tema ecologista).

Quindi gli attacchi sono programmati e pianificati da esseri intelligenti: non si tratta cioè semplicemente di bestie sfuggite da qualche zoo di un'altra dimensione. Sono a tutti gli effetti delle armi di un nemico e perciò essi stessi nemici con lo scopo di uccidere e distruggere. (Tema della colonizzazione, arcinoto e arciusato).

Come contrasta l'umanità questi attacchi? Agli inizi, con i kaiju di prima generazione, controattaccando con gli eserciti: aerei, elicotteri e tutto il loro carico di bombe, missili, e via dicendo —parliamo di nucleare. Ma è evidente che la svolta, specie quando fu chiaro (dopo il quarto kaiju) che gli attacchi non erano più delle eccezioni gestibili con i mezzi (nucleari) convenzionali, fu quella di avviare il Progetto Jäger con lo scopo di creare dei robottoni di stazza comparabile a quella dei kaiju. Questo veniva deciso a settembre del 2014 (cioè tra qualche mese).

Questi Jäger sono pilotati da esseri umani tramite una connessione neurale; ma i piloti, che stanno all'interno del mezzo, sono anche agganciati a quelli che sembrano dei servomeccanismi. Se ci sono questi servomeccanismi, non si capisce bene a che serve la connessione neurale, se non a patire le sofferenze inferte dai mostri alla struttura meccanica dello Jäger. Poi di tanto in tanto attivano funzionalità premendo pulsanti… (Simbiosi sulla falsariga di Evangelion e altri, ma senza misticismo: solo "scienza"; ispirazione  mecha).

Pilotare uno Jäger comunque richiede un carico neurale elevato, difficilmente sopportabile da una persona sola. Per questo motivo gli Jäger hanno bisogno di almeno due piloti; ogni pilota governa un lato e per gestire correttamente lo Jäger è necessario una intesa particolare tra i due piloti: non a caso i migliori sono o fratelli (magari gemelli), o padre e figlio, o innamorati…

Naturalmente la connessione fa sì che i piloti condividano ricordi ed emozioni e renderebbe superflua la parola; eppure i piloti chiacchierano, si scambiano suggerimenti sul da farsi e parlano tra loro, oltre che con il centro di controllo; probabilmente a beneficio dello spettatore.

A ben guardare, l'idea dietro il Progetto Jäger non è solo quella di evitare l'uso estensivo di armi nucleari, visto che scopriamo che i kaiju si possono affettare con una buona lama. Lo scopo deve essere quello di consentire all'uomo di fare un corpo a corpo contro questi mostri, a parità (o quasi) di dimensioni, senza tentare di risparmiare all'umano il rischio di morte, il dolore fisico e la fatica.

Gli Jäger sono dotati di armi; per esempio: un cannon al plasma, lentissimo a caricarsi e quindi molto utile in frenetici combattimenti a distanza ravvicinata con bestioni dotati di zanne e morso che non perdona; missiletti (che ci fanno ben sperare che avrebbe senso una copertura aerea mentre gli Jäger combattono, copertura che invece è sempre assente); … e armi da taglio, come una spada di cui il protagonista si ricorda solo quando viene preso da un kaiju-pterodattilo e portato così in alto che i piloti rischiano di restare senza ossigeno… (però poi scopriamo che gli Jäger possono andare tranquillamente sott'acqua!)

Prima che lo spettatore venisse in questo modo a conoscenza della spada, poteva pure apparire normale la sequenza in cui lo Jäger usa una nave a mo' di mazza per ferire il kaiju di turno.

Siamo abituati da anni di anime ad accettare il fatto che l'arma più micidiale e strategica viene tirata in ballo solo quando altrimenti ogni cosa sarebbe perduta; tuttavia sarebbe stato gradito un piccola affermazione secondaria per tentare di giustificare il suo mancato uso in precedenti occasioni.

È ovvio che tutta la tensione, il pathos, le difficoltà che sostengono il procedere del film e quindi la ragion d'essere del film medesimo andrebbero a farsi benedire se si fosse usato un po' di buon senso: perciò non si tratta di togliere gli impedimenti che rendono difficile una facile e poco rischiosa vittoria, quanto di cercare di dare delle minime giustificazioni o spiegazioni.

Nella sequenza del kaiju-pterodattilo scopriamo quanto può essere efficace una spada e ne abbiamo ulteriore conferma in una delle sequenze finali, quando un intero kaiju di categoria mai vista (cioè più grande del solito) viene squartato con imbarazzante facilità. Altro che armi nucleari… E le frecce? I giavellotti giganti? I nunchaku? Le mazze ferrate? Coltellacci alla Rambo? Degli shuriken? Secondo me la spada dimostra che sarebbero state armi efficaci e temibilissime, anche per evitare il corpo a corpo più diretto.

Ma per la maggior parte del film il metodo prediletto di combattimento è in pratica a scazzottate.

Se togliamo il collegamento neurale, la cui effettiva utilità non è troppo chiara, e lasciamo solo i servomeccanismi; se consideriamo che il pilota può non essere nello Jäger, almeno nei combattimenti sulla terra; se aggiungiamo che un supporto aereo nei combattimenti Jäger-kaiju non può guastare, anche visto che, se un'arma da taglio li può tagliare, i missili moderni non nucleari possono benissimo essere elementi di disturbo strategicamente importanti… allora concludiamo che la Guerra dei Kaiju è stata combattuta davvero male!

Che dire dei personaggi?

C'è l'eroe spavaldo, di stoffa militare ma non convenzionale, che avendo sofferto una tremenda perdita (il fratello) in battaglia, decide di eclissarsi e lottare per la causa in altro modo, cioè contribuendo alla costruzione di un muro anti-kaiju, alternativa economicamente sostenibile rispetto alla costruzione dei costosi Jäger —alternativa che però fallirà miseramente, riportanto in gioco il progetto Jäger, non più sostenuto ufficialmente e divenuto invece una Resistenza, ultima speranza per l'umanità.

C'è il suo antagonista testa-calda in stile Top Gun, prima acerrimo oppositore e impedimento alla facile glorificazione dell'eroe, ma comunque uomo militare d'onore che alla fine riconosce il valore del competitore e infine giunge persino a sacrificarsi per consentire all'eroe di diventare tale —in realtà è portato al sacrificio da un altro personaggio (il militare nero tutto d'un pezzo), che ha gravi problemi di salute e interessi a salvare quella che sente essere sua figlia e che è il secondo pilota dello Jäger del protagonista…

C'è il militare (nero) tutto d'un pezzo, impenetrabile, professionale, emotivamente amorfo in apparenza ma che poi si rivela quasi tenerone, affettuosamente legato alla bambina (ora donna) che salvò da un kaiju e che tratta da figlia, e come figlia se ne preoccupa perdendo parte della sua obiettività. Uomo che nasconde un terribile segreto: le sue condizioni di salute dovute al fatto di aver pilotato uno Jäger nucleare ai tempi in cui forse non si schermavano così bene…

C'è la lei del protagonista —si sono comunque risparmiati impegni sentimentali e sessuali durante il film, lasciando la scenetta amorosa per il trionfo finale. Lei che lotta contro un trauma infantile (unica orfana terrorizzata da vicino da un bel kaiju) che rischia di compromettere le sue abilità di pilota e che la lega al militare nero tutto d'un pezzo; ma che comunque è quella giusta per pilotare uno Jäger con l'eroe protagonista.

Ci sono i due geni, unici scienziati in tutto il mondo ad affrontare il problema kaiju non opponendovi semplicemente la forza bruta ma cercando di capire cosa siano (anche biologicamente), da dove vengano e perché, come predirne la fuoriuscita dalla breccia. Naturalmente in puntiglioso, aspro, ma simpatico conflitto (per fornire le scene “humour”), con visioni diverse tra loro, che alla fine collaborano collegandosi con un cervello kaiju, tramite tecnologia Jäger, rivelando importanti informazioni sulla breccia e relativo tunnel; informazioni che saranno fondamentali per il successo della missione finale.

Ci sono altri stereotipi che or ora mi sfuggono, ma che seguendo linearmente il film balzano all'occhio o all'orecchio; oltre che stranezze su cui chiudiamo un occhio.

Ultima rapida nota, che voglio dedicare al tecnoblabla.

Ad un certo punto, uno dei kaiju lancia un impulso elettromagnetico, "spegnendo" le apparecchiature elettroniche e gli Jäger digitali. Ma c'è uno Jäger che non è digitale (basta questo!) e può quindi andare a combattere… A questo punto ci domandiamo che tecnologia sia quella che permette il collegamento neurale, oppure che permette a tutte le lucette e pulsanti dentro il testone dello Jäger di avere un senso funzionale…

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