giovedì 22 agosto 2013

In guerra (2006)

Altro articolo-email sulla guerra, sulla pace, sulle “missioni di pace”, l'Iran, ecc. scritto il 16/09/2006.

Ho poche idee e per giunta ben confuse

Sto seguendo sempre più spesso (anche perché sono "iscritto" ai feed) vari scritti di Gino Strada (ho già citato alcuni comunicati stampa di Emergency). Vi propongo un articolo che ho pescato da ZNet.it (pubblicato sulla Repubblica):

E di seguito un breve estratto da un comunicato stampa di Emergency, l'indirizzo fornito dell'articolo è questo (ho un po' riformattato il testo):

L'impegno di un contingente italiano ai confini tra Israele e il Libano rientrerebbe in questa previsione (sarebbe cioè rispettoso della legalità costituzionale e internazionale) se rispondesse alle condizioni essenziali

  • di essere accettato da tutte le parti,
  • di avere funzioni e modalità di svolgimento concordate con tutte le parti,
  • di non essere, direttamente o indirettamente, a sostegno delle «ragioni» o dei «diktat» di una delle parti,
  • di avere come obiettivo effettivamente perseguito il raggiungimento di accordi di pace,
  • di essere perciò accompagnato da attività diplomatiche e politiche,
  • di avere una durata definita in rapporto a queste attività diplomatiche e politiche,
  • di svolgersi sotto una direzione internazionale coordinata, espressione delle Nazioni Unite, con la partecipazione effettiva dei paesi impegnati nel contingente internazionale.

Queste condizioni saranno forse riscontrabili, almeno in parte, nella denominazione dei compiti del contingente internazionale e nelle cosiddette «regole d'ingaggio». La loro autentica effettiva attuazione dev'essere oggetto di assiduo controllo; non dev'essere coperta da segretezze e così sottratta alla conoscenza dell'opinione pubblica internazionale; non deve trasformarsi in una situazione resa cronica da disinteresse e assuefazione, come sistematicamente è accaduto in casi analoghi.

Ritenere legittimo un intervento —ritenerlo cioè compatibile con "le norme vigenti" nazionali e internazionali— non significa certo considerarlo la sola soluzione possibile, né la migliore, né la più feconda.

La pace si persegue e si difende per altre vie, non si impone e nemmeno si "interpone": non si promuove con politiche di forza, ma con politiche di dialogo, di comprensione, di amicizia.

Altri articoli interessanti che potete leggere su ZNet.it (traduzioni di articoli di ZMag; gli originali sono sempre linkati dall'articolo tradotto; un !!! indica una menzione speciale):

Sono articoli che trovo molto interessanti, ciascuno a modo suo, per diversi aspetti.

Missioni di pace

La terminologia buonista (missione di pace o simili) è solo un'arma per farci stare meglio e tranquilli. Il senso è comunque: partecipazione militare; ovvero guerra, perché dove c'è un esercito schierato, c'è guerra.

Osservando la mappa qui riportata, a me è venuta in mente una strategia di guerra pianificata e a largo raggio, un progetto di conquista vero e proprio. [NOTA SULLA MAPPA]

In principio fu l'Afghanistan. Poi, con una soluzione di continuità non chiarissima e con una scusa molto meno forte della prima, arriva l'Iraq. Circolano voci dell'empietà dell'Iran, della Sirya (e altri rogue states che però sono per qualche motivo lasciati più tranquilli, tipo Pakistan)...

Un pretesto "banale" (quando magari ce ne erano di molti altri non banali, ma forse fuori tempo...) mette in guerra Israele e Libano e forza l'intervento del Giusto Occidente in Libano.

Osservate l'alternanza; uno stratega, se volesse stringere d'assedio Sirya e Iran, forse mirerebbe proprio prima al controllo di Afghanistan, Iraq e Libano. In questo modo, avrebbe truppe e mezzi già disposti e pronti per fare un passo oltre i confini, su due fronti in entrambe i casi.

Si tratta sicuramente di un caso.

Ad ogni modo, è l'abolizione della guerra un'utopia? Finché gli uomini continuano a pensarla tale, sì. È lo stesso meccanismo che interviene in molti altri fatti della nostra vita sociale moderna, piccole e grandi "ingiustizie" di cui ci lamentiamo, quando poi siamo i primi ad accettare compromessi che alla lontana (o vicina) sono una causa o a trovare giustificazioni (di ordine pratico, non morale) per l'altrui "illogico" comportamento o per le altrui scelte. Quindi, niente cambia... Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca...

La pace è un'utopia perché l'uomo è fondamentalmente egoista, le società "moderne" non sono (più) organismi unici e armonici ma solo la somma, intesa riduzionisticamente, di tanti individui tenuti insieme da una funzione d'utilità la cui (quasi) sola variabile è il denaro, invece di essere la sopravvivenza stessa della società e quindi del singolo (non del singolo e quindi della società!). Siamo arrivati alla morte delle società umane grazie all'individualismo più insipido e gretto, promosso dal più stupido e ottuso Capitalismo.

C'è ovviamente chi abbraccia in pieno questo "individualismo" e le sue conseguenze sostenendo che sono "una buona cosa", un "bene per la società", o che non c'è un altrimenti che possa portare poi agli stessi benefici che in effetti sono intorno a noi (ma quante cose non vediamo, su quanti posti non ci sono telecamere o rampanti giornalisti a scrivere un pezzo d'effetto, che smuova —cioè manipoli— le nostre coscienze?). Alla lunga finisce anche per avere ragione. Per esempio la ricca lobby delle armi, che si nutre di guerre e di attriti tra "gruppi" umani, dà il suo indubbio contributo all'economia di un Paese, gli porta dei benefici (ricchezza in senso generico) e quindi "fa bene" alla società di tale Paese.

Il problema quindi, per "l'utopica" pace, non è solo l'eliminazione (per esempio della lobby delle armi), ma una profonda ristrutturazione della società, dei suoi "bisogni" e delle sue percepite aspettative; cioè deve cambiare un po' tutto, e poiché fiumi, metalli e montagne possono poco, in pratica rimangono solo da considerare gli uomini. E da quanto vediamo, non c'è una speranza. Dunque possiamo parlare di utopia. (In pratica è una falsità che si autoafferma e diventa verità... o qualcosa del genere).

US will attack Iran in 2007 (Anonimo su un Forum di ZMag).


NOTA SULLA MAPPA

La mappa non è precisissima: la mappa è solo indicativa! (Mappe migliori dell'area potete trovarle tranquillamente su Internet; colorate Israele in nero, Siria e Iran in giallo, Iraq e Afghanistan in rosso e avete fatto...) ^Torna su^

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