domenica 7 luglio 2013

Bush junior contro gli Alieni

Scritto il 25 novembre 2005. Sulla scia del capostipite.


Sono già fra noi (per spiarci). Forse. Sono cattivi, quasi certamente. Arriveranno dallo spazio e ci invaderanno, costringendoci in catene... Se non ci fosse Bush junior con la nazione più democratica, più civile, ricca e progredita della Terra: gli Stati Uniti d'America.

Come il film "americanissimo", intriso di ideali "americanissimi", spettacolare e apocalittico Independence Day, oppure ancora come il film La guerra dei mondi, rifacimento cinematografico di un antico La guerra dei mondi, a sua volta cinematografizzazione di un radioracconto di Orson Wells, gli alieni, cattivi per definizione, diversi, anzi cattivi perché diversi, perché alieni, arriveranno sulla Terra con intenzioni bellicose.

D'altra parte, sono anni (circa mezzo secolo) che gli USA sono in possesso di un "disco volante" che hanno studiato meticolosamente, e sono gli unici ad avere, nascosti da qualche parte, un manuale di xenobiologia. E finalmente è arrivato il tempo: bisogna prepararsi.

Con questa giustificazione alla mano, insieme a quella del solito terrorismo (che sostituisce il comunismo) internazionale, praticamente sinonimo di terrorismo islamico (per i più moderati, solo del così detto integralismo islamico), Bush sembra abbia presentato il suo nuovo piano per la militarizzazione dello spazio. Cosa che se fosse vera, dipinge un'immagine pubblica di Bush, ex alcolizzato revisore dell'evoluzionismo darwiniano ovvero acceso creazionista, e di tutti quelli che gli stanno dietro, alquanto raccapricciante.

Ci saranno basi militari sulla Luna, forse insieme a miniere per l'estrazione di materie prime, per difendere la Terra da un eventuale (ma sicuro) attacco alieno. Più pericoloso del comunismo e del terrorismo internazionale messi insieme. Se poi qualche "radar" o missilotto per caso può puntare che so, sulla Cina, sull'India, sulla Corea, be'... Non bisogna essere così maliziosi, gli USA sono buoni e un po' samaritani per definizione, e ci salveranno...

Gli alieni da Marte?

Gli alieni non possono arrivare da Marte, questo è assodato, e nemmeno da un altro pianeta del Sistema Solare. La stella più vicina è la così detta Alfa Centauri, a 4,34 anni luce (classe spettrale G2V); l'altra stella più vicina è la Stella di Barnard (6 anni luce, classe spettrale M5); Wolf 359 è a 7,7 (classe spettrale M6e) eccetera.

Come è risaputo, per percorrere 1 anno luce, ci si mette un anno viaggiando alla velocità della luce. Tutta la fisica nota scoraggia fortemente i viaggi alla velocità della luce di veicoli spaziali: per accelerare una massa alla velocità della luce, serve una energia infinita. E non c'è spazio per una fisica diversa, che lo consenta, né di una tecnologia tale da permetterlo. Stiamo molto lontani da questo obiettivo. Ci sono, è vero, altre soluzioni (i warphole, la deformazione dello spazio-tempo etc) che però rimangono teorie su carta, praticamente irraggiungibili.

Questo sarebbe il meno e risponde alla domanda: l'uomo è in grado di percorrere grandi distanze, distanze "stellari", in tempi ragionevoli? La risposta è no. Altra domanda: l'uomo è in grado non solo tecnologicamente di costruire astronavi in grado di ospitare "molte" persone ed altri sistemi per poter affrontare un lunghissimo (temporalmente parlando) viaggio?

A questa domanda io rispondo no; basta pensare a cos'era l'Apollo che atterrò sulla Luna, e cosa sono attualmente le stazioni spaziali, paragonate a quello che la fantasia e la fantascienza ci hanno suggerito. Siamo molto lontani da un possibile uso pratico del viaggio stellare, sia su lunga distanza che su lunghissimi periodi di tempo (si parlerebbe, per le attuali velocità raggiungibili, di generazioni che devono vivere nello spazio, viaggiando).

Viaggiando a metà della velocità della luce, ammesso di riuscire a raggiungere questa velocità, per arrivare ad Alfa Centauri ci si metterebbero più di 8 anni. E nessuno ci assicura 1) che intorno alla stella ci siano pianeti abitabili (ed eventualmente colonizzabili) ma soprattutto che 2) ci siano forme di vita senzienti e tecnologicamente avanzate così vicine.

Avete poi presente quanto è difficile mandare uno shuttle in orbita e quanto è difficile farlo atterrare? E poi, tutta la manutenzione necessaria per poterlo riusare in tutta tranquillità (incidenti di percorso permettendo)? Avete presente come sono "agili" le tute spaziali umane? Ecco, immaginare un esercito così agile e che così facilmente possa atterrare su un pianeta per invaderlo...

La conclusione logica è questa: se mai degli extraterresti dovessero arrivare nei pressi dell'orbita terrestre (prima che Bush junior muoia), e semmai dovessero avere intenzioni bellicose, vorrà dire che sono così tecnologicamente avanzati che una base militare sulla Luna o in orbita intorno alla Terra non costituisce nessun tipo di minaccia e quindi di difesa per "noi".

Uno scenario più verosimile è quello della "Guerra dei Mondi" (vecchia maniera, dei rifacimenti moderni non so nulla) o forse della serie televisiva Visitors (almeno fino a prima l'entrata in scena della figlia uomo-rettile con poteri paranormali).

Ad ogni modo l'idea di una civiltà ipertecnologica che affronta un viaggio interstellare, nella "peggiore" (per loro) delle ipotesi a velocità inferiori a quelle della luce, con un apparato militare adatto ad una guerra ad un intero pianeta, è provincialmente umana, nella peggiore accezione possibile del termine umano.

Ma ci sono o no gli Alieni?

Facendosi un paio di conti, la probabilità è sicuramente non nulla. Potremmo dire anzi che sia quasi certo, nel senso che la Terra non è una eccezione nell'Universo. Un libro a proposito di questi conti è "Civiltà extraterrestri" di Isaac Asimov.

Ad ogni modo un contatto tra due civiltà "intelligenti" che potrebbero essere addirittura in galassie diverse è un evento con una probabilità bassissima (forse nulla). Non ci sono solo difficoltà tecnologiche. C'è anche il problema della "finestra temporale".

È solo circa da 40 anni che abbiamo raggiunto un grado di tecnologia e conoscenza che ci permette di muovere i primi passi nello spazio. E l'uomo è sulla Terra da solo 2 milioni di anni circa. Nessuno ci dice che la Terra sia ancora umanamente popolata quando il Sole starà per spegnersi, cioè tra diciamo 4-5 miliardi di anni. Nessuno ci dice che qualche civiltà tecnologica extraterrestre non si sia estinta (magari perché il loro sole è "morto" o perché il pianeta è stato colpito da un meteorite) appena 10 milioni di anni fa, magari quando ancora non aveva che esplorato giusto giusto il proprio sistema stellare.

Nessuno ci dice che la civiltà tecnologica extraterrestre più vicina a noi sia vicina a noi anche temporalmente, insomma. Quindi, la probabilità di una possibilità di contatto va moltiplicata per la probabilità che gli extraterrestri abbiano raggiunto livelli tecnologici avanzatissimi (o stanno per raggiungerli) ora, nell'era dell'informatica e del digitale e di Bush e quanti altri come lui, o tra N anni, dove N sono gli anni (secoli? millenni? decine di migliaia? milioni?...) tra qui e l'estinzione dell'uomo.

Questo vuol dire che nella nostra vita, o nella vita in genere di un qualunque altro essere umano qui sulla Terra, non ci saranno extraterrestri. Insomma, altre forme di vita intelligenti nell'Universo esisteranno pure ma noi (e quindi loro), per tutti gli scopi pratici, siamo "soli".

Sempreché...

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