giovedì 29 aprile 2010

Imparare a programmare: quale futuro?

Dalle scuole di oggi escono i lavoratori (precari) di domani. Da istituti tecnici, licei sperimentali e anche università possono uscire futuri programmatori, o persone con capacità logico-matematiche utili alla programmazione. Ma il tallone di Achille è sempre l'insegnante il cui primo requisito non è, paradossalmente, quello di sapere bene la materia, quanto quello di saperla comunicare...

Questo in teoria. In pratica è parimenti importante che l'insegnante sappia ciò che insegna, è diciamo il requisito sine qua non dovrebbe nemmeno ritrovarsi ad insegnare.

martedì 27 aprile 2010

Per prima cosa...

Alla fine ci si prende gusto a scrivere cose inutili in un posto dove tutti possono leggere. Potenzialmente un messaggio per tutti, in realtà per nessuno, o quasi. Ma il motivo di quest'altro blog è che se ogni tanto mi va di scrivere in italiano per non sforzare il mio rustico inglese che faccio? Mescolo allegramente due lingue? Non è tanto per i nostri poliglotti connazionali, quanto per quei poveri anglofoni che sicuramente, da bravi ignoranti, di italiano non conoscono che poche classiche parole come mafia, spaghetti e pizza.

Quali argomenti metterò, di cosa scriverò? Beh diciamo che un blog in inglese è più per argomenti tecnici, mentre qui posso orientarmi verso l'umanistico e il politico o il sociologico, ma non escludo di scrivere anche di scienza, programmazione e computer. Insomma, un altro blog inutile!