domenica 9 giugno 2013

Marino vs Alemanno

Introduzione

Pur essendo diversi, restano facce di una stessa medaglia di un sistema corrotto che funziona a botte di clientelismi, favori, impicci di varia natura. Ma naturalmente "bisogna" dire che la destra (Alemanno) è un po' peggio. Ha più "clienti", più "amici" e soprattutto più parenti, e per di più persone meno competenti dei "clienti" e degli "amici" (e dei parenti) della sinistra. In quel "naturalmente" c'è molta ironia, perché è necessario sospettare di tutte le cose che, pur fondandosi su arbitrarietà ed elementi soggettivi o non conoscibili o correntemente non noti, vengono date per scontate e ovvie.
Chi ora occupa certe posizioni sta a glutei stretti in attesa dell'esito delle elezioni, perché da questo esito il suo futuro lavorativo può diventare più sicuro o più insicuro. È successa la stessa cosa nel 2008, quando la battaglia era tra Alemanno e Rutelli che si sarebbe sostituito a Veltroni (2001-2008).
Divenuto sindaco nel 2008, Alemanno come prima cosa denunciò il buco di bilancio lasciato da Veltroni, cosa che ha ribadito in qualche talk show di questa campagna elettorale. Veltroni smentì l'entità del buco sostenendo che fosse molto inferiore. Ma anche in questa campagna elettorale è emerso che comunque molti difetti finanziari sono stati ereditati dalla gestione precedente, e non mi pare che ci siano state smentite consistenti e dettagliate.

Marino

La campagna elettorale di Marino è incentrata sul cambiamento sull'idea di liberazione: "liberiamo Roma da". Al contorno c'è il grido "daje" che ammicca alla romanità simpatica e genuina. Naturalmente non manca la propaganda offensiva in salsa populista-demagogica contro l'attuale giunta: liberiamo Roma da scandali e sprechi; liberiamo Roma da povertà e incertezza (sic!); liberiamo Roma per dare lavoro; liberiamo Roma per i nostri figli; liberiamo Roma: diciamo sì al cambiamento; liberiamo Roma da buche e traffico (questa è la mia preferita); liberiamo Roma per garantire la legalità. Insomma: liberiamo la nostra città («Il voto delle romane e dei romani ha dimostrato che c’è un forte desiderio di cambiamento»). La propaganda assertiva, che si mescola a volte con quella offensiva e con quella celebrativa, si presenta tra le altre forme come cartelloni creati da volontari (così sembra) sul modello "Quello che fa un sindaco": dire no ai cartelloni abusivi (questo mi fa sorridere, avendone visti molti: l'affissione è lasciata spesso ad attivisti che qualche volta "sbagliano", diciamo così); non abolisce l'estate romana (neanche se mancano i fondi?); promuove i prodotti dell'agro romano (protezionismo locale?); considera la periferie importante come il centro; è una persona trasparente, ci fa sentire orgogliosi (!), rende la città vivibile anche per i disabili, non ti fa aspettare per ore l'autobus; coinvolge i cittadini e ci fa partecipare (democrazia diretta?); garantisce diritti a tutti; dichiara guerra al degrado, e qualche altra che ho omesso.
Fuori dal meccanismo della propaganda-slogan è possibile scaricare il programma completo (di 99 pagine, non prive di retoriche ed echi della propaganda, per lo meno nella sezione introduttiva) o fermarsi alla sintesi (32 pagine) e c'è anche il simpatico quanto inutile (ma di chiaro effetto buonista-populista) programma spiegato ai più piccoli che come tutti sanno non votano (ma voteranno in futuro…). Lo zaino magico di Marino che ogni bambino vorrebbe (4/5 “Voglio anche io lo zaino di Ignazio”) contiene gli elementi del programma che riqualificano la città per renderla più vivibile in un senso puericentrico: aree pedonali (giocare in strade senza auto); più tram, meno traffico e smog (cura del ferro); piste ciclabili (passeggiare con mamma e papà in bici); campetti per giocare con gli amici (sport); verde pubblico (giardinetti urbani sicuri e puliti, dove poter giocare).
Tutto molto bello come ovviamente era il programma di Veltroni e quello di Rutelli che avrebbe dovuto succedergli. Ma questa sarà la volta buona. Ovviamente.

Alemanno

Alemanno non è da meno.
In parte sfrutta i soliti spauracchi tanto cari a certa “destrosità”: con Marino tornano debiti e tasse; Marino = occupazioni abusive e nomadi; Marino è contro la vita e la famiglia (!). Poi c'è la serie assertiva: vince chi vota, insieme per la legalità, insieme per l'ambiente, insieme per le famiglie, insieme per la sicurezza e naturalmente insieme per Roma e in questa serie presenta qualche numero per suggerire oggettivi miglioramenti riguardo i temi degli slogan (p.es. 14% in meno di reati, +4000 posti negli asili nido — per Rutelli nel 2008 ne servivano altri 8000 — ecc.).
In parte si difende dai vari attacchi propagandistici della "sinistra" (propaganda difensiva) anche controattaccando (propaganda offensiva): si preoccupa di tirare fuori qualche numero nella pagina Basta bugie, dove riporta un paragone di alcuni parametri tra le giunte di Centro Sinistra e la sua di Centro Destra, gestione amministrativa certificata dalla Corte dei Conti; con l'aiuto di giornali di parte e del giornalismo d'inchiesta (così lo definiscono) tenta l'erosione dell'assioma che l'avversario sia moralmente migliore di lui (l'onlus di Marino «retribuiva i suoi collaboratori con modalità irregolari»), un neo di cui la sinistra non riesce a liberarsi, a prescindere da qualunque altra considerazione fattibile.
Anche nel suo caso è possibile scaricare il programma completo (o sfogliarlo su issuu), 111 pagine, comprensive di accenni a ciò che è stato fatto, ciò che è stato ereditato, e descrizione di ciò che si intende portare avanti. Come ovvio, anche qui tante belle intenzioni, parte delle quali tra l'altro simili a quelle del programma del suo avversario politico Marino (per esempio la cura del ferro per il trasporto pubblico).
Alemanno non presenta una versione riassuntiva del programma.

Conclusioni

Dal punto di vista propagandistico si tratta di due campagne abbastanza ridicole a colpi di populismi (nel vocabolario riportato in auge per descrivere il fenomeno Grillo, si direbbe che si stanno invitando gli elettori al voto di pancia). Come consueto alcuni elementi fanno presa su un certo tipo di elettorato, alcuni elementi su altro tipo.
I programmi completi non ho avuto modo di analizzarli in dettaglio ma a grandi linee e come è scontato aspettarsi contengono proposte interessanti e di per sé valevoli.
Insomma nihil novum sub sole: a questi livelli si tratta solo di scegliere per quale squadra tifare.

Dimenticavo…

Sostienili!

Sui siti ufficiali potete trovare delle apposite sezioni per poterli sostenere, tramite bonifico o magari PayPal. Probabilmente i partiti o le liste da cui sono appoggiati non hanno sufficienti finanziamenti e quindi mi sembra giusto che chiedano agli elettori e simpatizzanti di fare un piccolo sforzo ulteriore per dare una mano finanziaria…

La truffa Zingaretti

Le campagne elettorali possono anche utilizzare inganni e ambiguità di questo tipo (su questo fronte vince Alemanno di sicuro): l'inganno consiste nella diffusione di un cartello elettorale che dichiarava "Zingaretti è con Alemanno", o qualcosa del genere, giocando sull'omonimia tra Alessandro Zingaretti (PDL) e Nicola Zingaretti (PD, presidente della regione Lazio).

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